Enogastronomia in camperTre modi per mangiare vegano a Milano

Tre modi per mangiare vegano a Milano

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Tre modi per vivere e avvicinarsi alla cucina vegana a Milano. Dal classico ristorante adatto la famiglia, alla focacceria e burgeria ideali per un dopo cena o un aperitivo. Seguitemi nelle prossime righe.

Scelte di vita estreme o controcorrenti non sempre sono ben viste subito dall’uomo comune e, ve lo dice uno che vive da tre anni in un camper e non in una casa di muratura, pur avendola.  Alla stessa stregua, quando sento parlare di alimentazione vegana rispetto a quella tradizionale, emergono luoghi comuni o peggio crociate da tifo calcistico. Senza cadere negli eccessi o estremismi, ho provato tre locali a Milano, per chi vuole assaggiare, provare e apprezzare la buona cucina vegana, nelle sue forme più diverse. Ne sono nate 3 interviste con i titolari, persone che credono, amano il nostro Paese con pregi e difetti e che per tutti l’imperativo è “mangiar bene e sano”. Seguitemi.

Flower Burger: il burgher che non ti aspetti

Il primo locale si chiama Flower burger e come si capisce dal nome, il burgher è il cuore del menù. Mi fermo per il pranzo di sabato e ovviamente il locale è affollato, ma seppure intimo è molto ben organizzato negli spazi, pulito e ordinato. Io ho consumato il menù classico e credetemi, se vi dico che terminato il burger, ero sazio!! Grosso, ben imbottito e con il pane morbido l’ho accompagnato con la gazzosa di Lurisia. Per chi come me ha origini piemontesi, ricorda bene la gazzosa di Lurisia che si beveva al cinema la domenica pomeriggio.  Durante il pranzo ho incontrato l’ideatore di Flower burgher ed ecco cosa ci ha raccontato.

1- Come e perchè è nata l’idea di Flower burger? Nel 2015 decisi di lasciare il mio lavoro da Export Manager per inseguire il sogno di diventare imprenditore in una piccola realtà nel settore del bedding. Questa esperienza purtroppo finì esattamente il giorno prima di iniziare! Trovandomi disoccupato per qualche mese rispolverai un’idea che era nel cassetto già da tempo: aprire una vegan burgheria! Dopo viaggi in Europa e mesi di preparazione a Ottobre 2015 nacque il primo Flower Burger in Viale Vittorio Veneto 10 a Milano. E poi arrivano successivamente Monza, Roma e Torino.

2- Chi c’è dietro a Flower burger? Dietro a Flower Burger ci sono io affiancato da un team di persone con professionalità diverse che donano il proprio valore aggiunto a questo progetto. E’ fondamentale essere supportati da persone pronte a sostenere e consigliare, soprattutto nei momenti più delicati di un’attività.

 3- A chi si rivolge Flower burger? Flower Burger ha un target di riferimento differenziato, si rivolge a tutti! L’obiettivo è infatti quello di far vivere una nuova esperienza culinaria divertente, vogliamo dimostrare che si può mangiare vegano in modo gustoso e colorato!

 4- Quali ostacoli avete incontrato nel realizzare Flower burger ?La burocrazia, la mancanza di professionalità nelle istituzioni e il pregiudizio di tante persone sono sicuramente degli ostacoli molto difficili da superare. Quotidianamente si incontrano tantissime problematiche che in altri paesi non esistono ma viviamo in un Paese bellissimo e purtroppo questo è il prezzo da pagare.

5- Il ricordo più bello sinora della vostra esperienza?Non ho un ricordo specifico, ma ho trovato la medicina per i momenti difficili e tristi: il sorriso dei nostri clienti (sopratutto degli “scettici”) dopo aver sbranato i nostri burger. La soddisfazione che si prova nel generare una piccola emozione tramite ciò che fai è impagabile!

6- Come nasce la cucina di Flower burger? La cucina di Flower Burger nasce da una fusione di conoscenze, ricerche e viaggi in giro per il mondo.  Dietro ogni prodotto di Flower Burger ci sono collaborazioni con chef, tantissimi tentativi e tanta passione. E’ bellissimo vedere come le sinergie tra persone riescano a creare dei prodotti che poi hanno un grandissimo successo tra i nostri clienti!

 7- chi viene a Flower burger, non può essere andato via senza aver provato? I burger più apprezzati dai clienti sono il Tofungo e il Flower Burger, ma anche le limited edition come il Cherry Bomb possono entrare di diritto nella lista delle cose da provare assolutamente! Il tutto accompagnato dalle nostre patate al forno speziate alla paprika!

 8- Si organizzano Eventi fissi o a richiesta? Un evento fisso che abbiamo ideato e riscuote successo è il Meatless Monday: ogni lunedì i nostri clienti hanno diritto al 20% di sconto su tutti gli acquisti. Inoltre abbiamo in servizio di Satispay e iniziato da poco ad organizzare eventi su richiesta nei nostri store (compleanni, cene speciali) e catering per altri eventi/presentazioni con i nostri mitici mini burger.

9- Flower burger è social? Dove troviamo tutte le informazioni? Flower Burger è super social e i nostri clienti lo sono ancor di più! I nostri burger e la location dalle stampe psichedeliche e i mantra sulle pareti sono instagrammati continuamente!Il nostro account IG è: @flower_burgerhttps://www.instagram.com/flower_burger/.  Abbiamo una pagina Facebook nazionale e delle pagine FB locali per i punti vendita di Roma, Milano e Torino. Senza dimenticare il nostro sito internet costantemente aggiornato con le novità come i nuovi dessert (abbiamo appena lanciato il gelato: il Flower Cream) o i burger speciali.

10- Progetti futuri per flowerburger? Ci stiamo espandendo su tutto il territorio italiano tramite una rete di franchising e pianifichiamo di fare la prima apertura internazionale entro il 2018!

Maddai: focaccia e non solo in un angolo parigino a Milano

La sera del sabato resto nella zona che è consacrata come la più multietnica di Milano: Porta Venezia. Qui è un tripudio di locali di nazionalità, cultura, tradizione differenti e vengo catturato dal Maddai, un locale con due anime: quella diurna di una focacceria vegana dove fare uno spuntino e quella dopo le 18.30, che io definisco “in lungo”, ma che sapientemente Augusta (ideatrice di Maddai) ha definito “premium”. Un luogo dove si “sta bene” con amici come se fossi a casa, dove non esistono etichette da rispettare e dove si mangiano prodotti di qualità. Non solo un aperitivo, ma proprio una cena in un’atmosfera casalinga. Sarà per l’arredo recuperato dalle sale da pranzo delle nonne in stile Art Dèco, o quel dettaglio all’esterno di trasformare una fioriera in piccolo tavolino, che per un attimo sembra di essere in angolo di bohémien parigina.  La mia sosta milanese, ha coinvolto parecchi amici e devo dirvi che per me era come stare nella veranda del mio camper o un una delle cene che organizzavo nella mia vita precedente. Capisco perfettamente le parole di Augusta: voglio che le persone che vengono al Maddai “stiano bene”. Nella semplicità di queste due parole, c’è tutta la filosofia di questo locale a cominciare dagli ingredienti scelti per realizzare le focacce, la lievitazione, le verdure e i condimenti. E se si desidera si possono richiedere ingredienti non vegani. D’altronde come spesso accade le idee migliori nascono da un’esperienza propria. Augusta ci spiega che solitamente entrava in un locale e il menù classico prevedeva un’eccezione vegana. Per ragioni di intolleranza alimentare, lei si trovava sempre ad avere una limitata scelta di prodotti e piatti. Al Maddai invece è in contrario, la base è vegana e la domanda è “cosa si può mangiare di non vegano?” Un’ultima nota che vi voglio segnalare è la scelta di servire prodotti naturali, succhi di frutta, spremute, prodotti derivanti da colture biologiche e vini di qualità, quindi non entrate al Maddai chiedendo una coca con ghiaccio!

Radice

Radicetonda: un luogo per tutta la famiglia

Non so voi , ma la domenica a me fa venire in mente il pranzo in famiglia e quindi il terzo locale è un classico ristorante vegano adatto anche alla famiglia. Mi sposto nella zona di Porta Romana, dove c’è una delle due sedi di Radicetonda. Personalmente mi ha da subito conquistato per come si presenta: un ambiente naturale, dove il legno è il padrone di casa, alcuni messaggi chiari e di facile comprensione sul perchè optare per un alimentazione vegana, oltre alla certificazione biologica, sono appesi alle pareti e una cortesia impagabile del personale. Perché se è vero che siamo noi a scegliere come comporre il piatto, è vero che lo stesso preparato a dovere ci viene servito al tavolo. Il mio istinto di “cane da tartufo” mi spinge a curiosare anche dietro al bancone e ovviamente un signore con fare garbato mi chiede se ho bisogno di aiuto. Si tratta di uno dei tre soci che hanno ideato Radicetonda e volete che mi faccia sfuggire l’occasione di porgergli alcune domande?

1-Come e perchè è nata l’idea di Radicetonda?Mancava una proposta del genere a Milano, perché qui si mangia rispettando il massimo la salute. E’ il ristorante vegano più biologico certificato, al minimo del prezzo con una formula bistrot

2- Chi c’è dietro a Radicetonda? Lorenzo Cannavale, giornalista e architetto, Guido Fornaro, scenografo e Guido Giansoldati, regista. Abbiamo imparato a fare i ristoratori per portare avanti un progetto anche etico in cui crediamo

3-A chi si rivolge Radicetonda? Non solo ai vegani ovviamente, anche a chi vuol sapere da dove arriva quello che mangia e beve, a chi è interessato ai temi della sostenibilità alimentare e del corretto uso delle risorse. ai giovani particolarmente , per fargli capire che un diverso modello di alimentazione più virtuoso è possibile. a chi abbia voglia di sperimentare nuovi gusti e sapori.

4- Quali ostacoli hai incontrato nel realizzare Radicetonda? Sembra scontato ma  soprattutto la burocratici e amministrativi , soprattutto per il tempo che bisogna dedicarci a scapito della ricerca sul cibo o della formazione del personale

5- Il ricordo più bello sinora della Vostra esperienza? I clienti di paesi  lontani ( russi, giapponesi, brasiliani , americani )  che vengono apposta da noi e i tanti ragazzi con cui abbiamo collaborato in questi anni

6- Come nasce la cucina di Radicetonda? Nasce dalla materia prima disponibile, che essendo  biologica cambia tutti i giorni a seconda delle disponibilità , di conseguenza i menu sono sempre diversi, ogni giorno è una sorpresa

7- Chi viene a Radicetonda, non può essere andato via senza aver provato? Dura a dirsi con una ventina di proposte sempre disponibili…..forse la maionese , che pochi si aspettano

8- Si organizzano Eventi fissi o a richiesta?il locale di piazza Buozzi  è a disposizione nelle serate di domenica , lunedi e martedì per eventi , feste e cene private. Ad esempio nei  martedì sera  di giugno sarà presente Masaaki, chef giapponese a farci provare le  prelibatezze  della cucina casalinga del sol levante.

9- Radicetonda è social? Tutte le informazioni sono rintracciabili sulla pagina facebook è  l’account instagram  che sono molto seguite a aggiornate giornalmente. Oltre ovviamente al sito è semplice e veloce da consultare

10- Progetti futuri per Radicetonda? Il progetto prevede la moltiplicazione di altri “Radice tonda” che per ora sono in 2, ma che in futuro  sicuramente saranno di più.

Il mio weekend da neofita vegano nella città italiana più premiata dal turismo nel 2016, termina con una maggiore consapevolezza di ciò che mangio, di come viene preparato e soprattutto rispettando il più possibile l’ambiente e la natura.

Qui di seguito i siti dei tre locali, dove trovare orari, indirizzi, menù e curiosità

http://www.flowerburger.it/

https://www.maddaimilano.com/

http://www.radicetonda.it/

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Cristiano
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